Contaminazione alimentare: separare correttamente i cibi crudi da quelli cotti ed evitarla

Contaminazione alimentare

La contaminazione alimentare casalinga è un problema serio che può compromettere la salute, causando malattie legate all’assunzione di cibo contaminato. Per definizione la contaminazione biologica alimentare, infatti è la presenza o l’introduzione fortuita o meno di agenti patogeni negli alimenti tali da renderli non commestibili e al contempo nocivi per la salute. Si verifica quando batteri, virus o sostanze chimiche dannose entrano in contatto con gli alimenti. Una delle principali cause è la contaminazione crociata, ovvero il trasferimento di batteri da un alimento all’altro, soprattutto tra cibi crudi e cotti. 

Separare correttamente i cibi crudi da quelli cotti

Una delle pratiche fondamentali per evitare la contaminazione alimentare è la separazione dei cibi crudi (come carne, pesce, uova) da quelli cotti o pronti per il consumo (verdure, frutta, pane). Per esempio:

  • Uso di taglieri separati – utilizzare taglieri diversi per alimenti crudi e cotti. Ad esempio, non usare lo stesso tagliere per tagliare il pollo crudo e poi affettare il pane. I batteri presenti sulla carne cruda possono facilmente trasferirsi su alimenti pronti per il consumo, causando contaminazioni;
  • Stoccaggio corretto in frigorifero – i cibi crudi devono essere conservati su ripiani inferiori, in contenitori chiusi, per evitare che i loro succhi gocciolino su altri alimenti. Gli alimenti cotti o pronti per essere consumati, invece, vanno posti su ripiani superiori.

Pratiche per evitare le contaminazioni alimentari

Oltre alla separazione degli alimenti, ci sono altri tipi di pratiche importanti da adottare:

  • Lavarsi le mani – prima di iniziare a cucinare e tra un alimento e l’altro, è fondamentale lavarsi bene le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi;
  • Pulizia delle superfici – dopo aver manipolato cibi crudi, è essenziale pulire accuratamente le superfici, i piani di lavoro e gli utensili con detergenti adeguati;
  • Cottura adeguata – cuocere gli alimenti a temperature sicure uccide i batteri. Carne, pollo e pesce devono essere cotti completamente per evitare che i batteri sopravvivano;
  • Utilizzare contenitori puliti – quando si conservano avanzi di cibo cotto, è importante utilizzare contenitori puliti e non quelli che hanno contenuto cibi crudi senza essere stati lavati.

Adottare queste semplici precauzioni riduce il rischio di contaminazione alimentare e protegge la salute di chi consuma i pasti preparati in casa.

Riconoscere se è avvenuta una contaminazione degli alimenti può essere difficile, poiché il cibo contaminato non sempre mostra segni visibili o un cattivo odore. Tuttavia, ci sono alcuni segnali e sintomi a cui prestare attenzione, soprattutto legati alle reazioni del corpo dopo aver consumato un alimento contaminato.

Segnali nel cibo

Anche se non sempre evidenti, ci sono alcuni segnali che possono indicare la presenza di contaminazione biologica degli alimenti:

  • Cattivo odore – un forte odore sgradevole può essere un segnale che il cibo è deteriorato o contaminato da batteri;
  • Aspetto alterato – cambiamenti nel colore, nella consistenza o nella formazione di muffe possono indicare che un alimento non è più sicuro da consumare;
  • Gusto insolito – se un cibo ha un sapore strano o amaro, è meglio non consumarlo. Il gusto potrebbe essere un indicatore di contaminazione chimica o batterica.

Tuttavia, i cibi contaminati da batteri patogeni come Salmonella, Listeria o E. coli spesso sembrano normali. Questi batteri non alterano visibilmente l’aspetto, il gusto o l’odore dell’alimento, rendendo difficile accorgersene solo dall’aspetto esterno.

Sintomi della contaminazione degli alimenti

Spesso, il modo più chiaro per capire se si è consumato cibo contaminato è attraverso i sintomi che si sviluppano dopo l’ingestione. Ecco i sintomi più comuni di un’intossicazione alimentare:

  • nausea e vomito – questi sintomi possono comparire entro poche ore dall’ingestione di cibo contaminato e rappresentano una risposta del corpo per eliminare la tossina;
  • diarrea – l’intestino tenta di liberarsi del patogeno, causando diarrea acquosa o sanguinolenta;
  • crampi addominali – forti dolori addominali possono essere segno che il corpo sta reagendo a batteri o tossine nel cibo;
  • febbre – la febbre è una reazione del corpo all’infezione e può indicare la presenza di un’infezione batterica o virale derivante dal cibo contaminato.

Quando agire

I sintomi di contaminazione alimentare solitamente si presentano entro poche ore fino a un massimo di qualche giorno dopo aver consumato il cibo. Se i sintomi sono gravi o persistono, è consigliabile rivolgersi a un medico.

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