Il buccellato siciliano è uno dei dolci più emblematici della tradizione natalizia della Sicilia, sapere quale sia la ricetta originale è molto difficile, poichè come capita spesso, in ogni famiglia si fanno delle piccole variazioni, ad ogni modo resta un tripudio di sapori che racchiude il meglio degli ingredienti tipici dell’isola. La sua origine antica è legata alla celebrazione delle feste, e ogni famiglia tramanda una ricetta che spesso presenta piccole varianti, rendendo questo dolce un simbolo di unicità e tradizione. Si tratta di una ciambella dolce farcita con un ripieno ricco e profumato, avvolto in un guscio di pasta friabile e decorato con cura. L’impasto del buccellato, preparato con farina, zucchero, strutto e una nota di latte, è il contenitore perfetto per un ripieno che sprigiona i profumi della Sicilia.
Al suo interno, infatti, troviamo fichi secchi, uvetta, mandorle, noci, pistacchi e gocce di cioccolato fondente, amalgamati con miele, zucchero, cannella e scorza d’arancia grattugiata. La nota aromatica è data dall’aggiunta di vino rosso e Marsala o un altro liquore dolce come il passito di Pantelleria. Il risultato è un mix di sapori che alterna dolcezza e intensità, rendendo ogni morso un’esperienza unica. Dopo la cottura, il buccellato viene decorato con cura: si può lucidare con marmellata o miele e completare con frutta candita, oppure semplicemente spolverizzare con zucchero a velo, a seconda delle preferenze.
Questo dolce non è solo buono, ma anche bello da vedere: le decorazioni rendono il buccellato un elemento immancabile sulle tavole natalizie siciliane, portando allegria e colore. Inoltre, grazie alla presenza di ingredienti come i fichi e la frutta secca, il buccellato si conserva a lungo, il che lo rende perfetto anche come regalo da condividere con amici e parenti. Prepararlo è un gesto d’amore e di rispetto per le tradizioni, un modo per rievocare i profumi e i sapori della Sicilia più autentica, trasformando un dolce natalizio in un’esperienza che racconta una storia fatta di famiglia, cultura e passione.
Metti ad ammollare in acqua tiepida per un’oretta i fichi secchi.
Trita finemente al coltello i fichi (sgocciolati con cura), le mandorle, i gherigli di noce e i
pistacchi.
Metti a bollire in un tegame il vino rosso e il marsala con i chiodi di garofano, lo zucchero, il
miele e la cannella; trascorsi 3 minuti unisci i fichi, l’uva sultanina, le mandorle, le noci, i
pistacchi e prosegui la cottura, a fuoco lentissimo, per una decina di minuti, mescolando spesso
altrimenti si attacca.
Quindi togli dal fuoco e, quando il composto si è intiepidito, unisci le gocce di cioccolato e la
scorza grattugiata dell’arancia.
Unisci il lievito o l’ammoniaca alla farina setacciata ed inizia ad impastare con lo strutto, lo zucchero e la presa di sale stemperando con il latte sino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Lascia riposare per un paio d’ore.
Forma un rettangolo con il matterello dello spessore di 3 mm
circa delle dimensioni di cm 14 x 30 circa, distribuisci il ripieno per tutta la lunghezza del rettangolo chiudi formando un salame (fissandoli eventualmente spennellando di uovo sbattuto) e poi forma una ciambella unendo le due estremità pizzica il buccellato con l’apposita pinza, altrimenti fai dei buchi profondi e larghi con la forchetta, tanto da intravedere il ripieno. Spennella con uovo sbattuto.
Inforna a 180 gradi per 20–25 minuti.
Riprendi il buccellato dal forno lascialo raffreddare e lucidalo con della marmellata o del miele sciolti in un po’ d’acqua e spennella il buccellato, alla fine puoi decorare con frutta candita. Puoi anche cospargere solo di zucchero a velo, senza ovviamente lucidare prima.
N.b. con queste dosi ne vengono due grandi quindi chi intende realizzarlo si regoli di conseguenza.
Ricetta di SALVI