I cassoni romagnoli, noti anche come crescioni, rappresentano una delle specialità più amate della tradizione gastronomica romagnola. Si tratta di una sorta di focaccia ripiena, semplice e rustica, ma incredibilmente versatile e saporita. Tradizionalmente, questi fagottini di pasta sottile vengono farciti con rosole, le tenere foglie giovani del papavero selvatico, che conferiscono al ripieno un sapore delicato e leggermente amarognolo, tipico delle erbe spontanee.
Preparare i cassoni in casa è un vero e proprio viaggio nella cultura romagnola. La base dell’impasto è costituita da pochi ingredienti essenziali: farina, strutto (o olio extravergine d’oliva), bicarbonato e un pizzico di sale. Questa semplicità permette di ottenere una pasta morbida e facile da lavorare, che, dopo un breve riposo, si trasforma in sottili sfoglie pronte ad accogliere il ripieno.
Le rosole, dopo essere state lavate e tritate finemente, vengono condite con olio, pepe e aglio per esaltarne il sapore. Una volta farcite le sfoglie con questo delizioso ripieno, i cassoni vengono richiusi con cura, premendo sui bordi prima con le dita e poi con i rebbi di una forchetta per sigillarli perfettamente. La cottura avviene su una piastra di ghisa ben calda, che conferisce loro una leggera croccantezza all’esterno e lascia il ripieno morbido e succoso.
Sebbene i cassoni alle rosole siano un classico, le possibilità di personalizzazione sono infinite. Da salsiccia e rucola a peperoni e speck, fino alle combinazioni più classiche come mozzarella e pomodoro, ogni variante riesce a soddisfare i gusti di tutti.
I cassoni romagnoli si gustano al meglio appena cotti, ancora caldi, accompagnati da un buon bicchiere di vino rosso, preferibilmente un Sangiovese della zona. Questa pietanza è ideale come piatto unico, spuntino o antipasto, perfetta per condividere un momento di convivialità in famiglia o con amici. Una delizia che racchiude il gusto autentico della Romagna, semplice ma ricca di tradizione.
Si possono riempire con quello che si vuole: salsiccia e rucola, peperoni e speck, mozzarella e pomodoro sono le più comuni, ma le combinazioni possono essere infinite.
Raccogliere le rosole giovani e tenerelle, lavarle, tritarle finemente e metterle in un recipiente con una manciata di sale, mescolare e lasciare a riposo per una decina di ore. Strizzare per fare uscire l’acqua di vegetazione, condire con olio, pepe e aglio (a volontà).
Fare un impasto con la farina e lo strutto (o l'olio), il bicarbonato (o il lievito chimico per pizza) e il sale. Impastare bene e a lungo, formare delle palline da 100-120 g e lasciare riposare per alcune ore.
Stenderle in sfoglie sottili. Riempirli con le rosole. Chiuderli ribaltando una metà sull'altra e premendo sul bordo prima con le dita e poi con i rebbi di una forchetta.
Metterli a cuocerli sulla piastra di ghisa già calda. Cuocerli da entrambe le parti e anche sul bordo grosso.