Le cimette di cavolfiore indorate e fritte hanno sempre generato discussioni a casa coi miei genitori, soprattutto con mia madre che non si capacitava del fatto che mia sorella Gloria odiasse il cavolfiore (ha provato a farglielo mangiare fino ai suoi 16 anni, poi si è arresa), ma queste pizzelle fritte le mangiava eccome. Io dico solo che rientrava perfettamente nel detto "fritta è buona anche la suola di una scarpa". Come mia madre, anche io preparo le cimette di cavolfiore cambiando spesso le ricette dell'involucro della cimetta : una volta in pastella con la birra, poi con l'acqua, col pizzico di bicarbonato, senza, ma la versione della ricetta più gettonata è questa che vi propongo con le cimette lesse che prima vengono infarinate, poi passate nell'uovo infine fritte. Ho chiesto conferma anche a Gloria che anche mamma le preparava soprattuto così e per quante ne abbiamo mangiate direi che l'informazione dovrebbe essere corretta. Il periodo dove erano preparate più di frequente era il Natale, ma negli altri mesi non è che ci tiravamo indietro.
Le cimette di cavolfiore indorate e fritte sono perfette da gustare calde, croccanti fuori e morbide dentro, un antipasto irresistibile che richiama il sapore autentico delle tradizioni di casa.
Ricavare le cimette di cavolfiore incidendo il gambo di quelle più grandi. Portare a bollore abbondante acqua, aggiungere l'aceto, le cimette ed il sale grosso, lessare per 10 minuti, scolare e far raffreddare.
In una ciotolina sbattere le uova, aggiungere sale, pepe e parmigiano (o grana) grattugiato. In un sacchetto per alimenti mettere della farina 0 e qualche cimetta, chiudere il sacchetto e agitarlo in modo che la farina le ricopra completamente. Friggere le cimette di cavolfiore
Portare l'olio di semi a 180°. Con un passino eliminare la farina in eccesso dalle cimette, passarle nell'uovo pronto e friggere pochi pezzi alla volta per 5 minuti.