Il Panone è un dolce che porta con sé tutta la tradizione e il calore delle feste natalizie, un’icona della cucina bolognese. La ricetta che condivido è quella della mia cara Nonna Anna, tramandata prima a mia madre e poi a me, un autentico tesoro di famiglia. Questo dolce, che affonda le sue radici nella tradizione contadina, rappresenta una variante più morbida del celebre Certosino. Preparare il Panone richiede pazienza e amore, ma il risultato è un dolce ricco di sapori che conquista tutti. Per ottenere un Panone perfetto, si inizia mescolando fichi secchi, uvetta, frutta candita, mandorle, amaretti sbriciolati e cioccolato fondente tritato con zucchero e alchermes. Questo mix va lasciato riposare per una notte, affinché tutti i sapori si amalgamino al meglio. Il giorno successivo si aggiungono uova sbattute, burro fuso, caffè, mostarda, cacao e qualche goccia di estratto di mandorla amara, amalgamando con cura. Infine, si incorpora la farina setacciata con il lievito, aggiungendola lentamente per evitare grumi. L’impasto deve risultare sodo ma non eccessivamente duro; se necessario, si può ammorbidire con un po’ di latte freddo. Dopo aver imburrato e infarinato le teglie, l’impasto viene versato riempiendole poco oltre la metà, così da lasciare spazio per la lievitazione. La cottura è un passaggio fondamentale: il forno tradizionale, preriscaldato a 180°, garantirà una consistenza morbida e uniforme. Una volta cotto, il Panone va spennellato con miele sciolto a bagnomaria, che dona una dolcezza avvolgente e una lucentezza invitante.
Questo dolce non manca mai sulla nostra tavola di Natale, ma è perfetto anche come regalo: confezionato con cura, porta un pezzo di tradizione e affetto a chi lo riceve. Il Panone non è solo un dolce, ma un simbolo delle feste e dei legami familiari che si rafforzano intorno a un sapore unico e indimenticabile.