Il risotto all’arancia è una ricetta dal sapore delicato e avvolgente, perfetta per chi desidera un primo piatto raffinato, ma semplice da realizzare. Questo piatto si distingue per la sua capacità di evocare profumi e sensazioni legate alle festività natalizie, unendo la freschezza agrumata dell’arancia a una preparazione classica come il risotto.
Per molti, il profumo dell’arancia è legato a ricordi speciali. Nelle case, durante l’inverno, il calore del camino o dei termosifoni mescolava l’aroma delle bucce d’arancia a quello del pino degli alberi di Natale. Era un periodo di gioia condivisa, di giochi in famiglia e di risate, un’atmosfera che il risotto all’arancia riesce a riportare alla memoria con il suo profumo inconfondibile.
La preparazione di questo risotto con arance si basa su ingredienti semplici ma di qualità, come il riso Carnaroli, ideale per ottenere una consistenza cremosa. L’arancia non trattata è l’elemento chiave: il suo succo dona al piatto un sapore fresco e aromatico, mentre la buccia, sbollentata e aggiunta alla fine, regala un tocco decorativo e un’intensità maggiore. Il brodo vegetale, delicato e leggero, fa da base perfetta per esaltare gli altri ingredienti.
Un dettaglio interessante di questa ricetta è la sua versatilità. Il risotto all’arancia può essere gustato nella sua semplicità, oppure arricchito secondo i propri gusti. C’è chi ama aggiungere una spolverata di parmigiano per una nota più saporita, chi preferisce il pecorino per un tocco deciso, e chi lo apprezza così com’è, lasciando che il sapore agrumato sia il vero protagonista.
Quella che vi presento oggi è una ricetta molto semplice che non è della tradizione, ma che preparandola, mi ha fatto sentire il profumo del Natale di tanti anni fa: il risotto all'arancia. Quando ero piccola mia madre allestiva un bellissimo albero, rigorosamente "vero" e in casa si sentiva quell'odore di pino che non dimenticherò mai, poi sbucciava le arance, ma anche i mandarini, e metteva le bucce sui termosifoni, o le gettava nel camino. Durante i giorni festivi, le riduceva in tanti piccoli pezzettini e le usavamo per giocare a tombola, mio nonno "teneva" sempre il cartellone, e quando chiamava i numeri, ci faceva sempre le battute, e noi ridevamo tanto.
L'aria intorno a noi, era allegra, rossa, arancione e verde, ed era profumata dagli aghi di pino, bucce d'arancia e cannella.